DIZIONARIO
GEOGRAFICO FISICO STORICO
DELLA TOSCANA

CONTENENTE LA DESCRIZIONE
DI TUTTI I LUOGHI DEL GRANDUCATO
DUCATO DI LUCCA
GARFAGNANA E LUNIGIANA

COMPILATO
DA EMANUELE REPETTI

SOCIO ORDINARIO

DELL'I.E R. ACCADEMIA DEI GEORGOFILI
E DI VARIE ALTRE.

Volume secondo, pagine 619 – 620.
FIRENZE
1835



LAGO DI PIETRA, O DELLA BRUNA nella Maremma grossetana.

Fu questo un Lago artificiale di molta spesa e di corta durata fabbricato nel vallone superiore della Bruna fra i monti di Perolla, il Lago dell'Accesa ed il distretto settentrionale di Gavorrano.
Fu denominato
Lago di Pietra, forse perché situato dentro i confini territoriali del distrutto Cast. Di Pietra, già sede di Nello marito della Pia.
Gli avanzi del gran muraglione, sui quali tuttora si passeggia, incontransi lungo la fiumana Bruna, circa 3 migl a sett. - grec.- di Giuncarico, nel luogo appellato il
Mulino del Muro.
Fu proposto e deliberato dal Comune di Siena un cotanto ardito lavoro non già nell'anno 1489, come fu scritto dai cronisti senesi, ma sivvero nell'anno 1469, mentre era architetto di quel Comune Francesco di Giorgio di Martino cittadino senese, allievo del sommo Brunellesco e maestro che fu dell'esimio Baldassarre Peruzzi.
Mercè le indagini fatte nell'archivio diplomatico di Siena dall'erudito Prof. Ettore Romagnoli, si è venuto a conoscere, che all'architetto Francesco di Giorgio fu affidato l'incarico di disegnare la gran muraglia del Lago di Pietra, ma che quel bell'ingegno non assistè all'esecuzione dell'opera.
Al qual muramento, computato 6000 canne di lavoro al prezzo di lire sei la canna, fu posta mano poco tempo dopo, precedendo il taglio delle folte selve che rivestivano quei deserti.
Fu scelta pertanto un'apposita insenatura a
forra di poggi per attraversarla con un lungo grossissimo ed elevato muraglione che potesse raccogliere e tenere in collo tanta copia di acqua dei torrenti tributarii del fiume sopraindicato; e tutto ciò ad oggetto di poter fornire in tutti i tempi alla città di Siena gran copia di pesce.
Il prelodato Romagnoli tenendo dietro a tali ricerche, trovò nell'archivio suddetto, al Vol. VIII
Ragioni rivedute, sotto l'anno 1473 notato, che il muramento del Lago artificiale progrediva sotto l'ispezione di Antonio di Matteo Pizzicajolo operaio del muramento del Lago
, e che l'impresario del lavoro era un mastro Adamo
di mastro Domenico da s. Vito Lombardo, cui era stata pagata dal Comune di Siena in due acconti la somma di lire 10,800.
Quindi Pietro dell'Abaco calcolatore della Repubblica fu incaricato di misurare il muraglione fatto per il nuovo Lago, che fu calcolato canne 3772.
Rapporto delle spese della calcina, dei materiali, e degli arnesi serviti per quel muramento, esse ammontarono a lire 28,193. 13. 4.
Negli archivi di Siena non si trova più rammentato il Lago di Pietra, o della Bruna, se non all'anno 1476, allorché i governanti di quella città, sotto dì 25 luglio di detto anno, ordinarono che diversi maestri dell'arte andassero a visitare il Lago della Bruna; e finalmente nel dicembre del 1492 scrissero lettere pressantissime al loro architetto Francesco di Giorgio di Martino che trovavasi a Napoli, richiamandolo sollecitamente a Siena, e prevenendolo, che il muro del Lago della Bruna minacciava fortemente di rovinare.
Infatti pochi mesi dopo la gran muraglia cedè ala immensa pinta del gran volume di acque ivi raccolte, dove dovevano essere trasportati 120,000 libbre di pesci del Lago di Perugia.
Racconta il cronista Allegretti nel suo diario senese: come il I gennajo dell'anno 1493 arrivò novella, qualmente il Lago di Maremma, nel quale non si era anco cominciato a pescare, aveva cacciato in terra il muro, e allagato molto paese, e morto uomini e bestiame; e che questo era accaduto per difetto di chi l'aveva fatto.

(Murat. Script. R. Italic. T. XXIII).

- Documento gentilmente concesso da Walter Scapigliati -

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