La miniera anno per anno

 
     

1935

Miniera di Ribolla.

Società Montecatini.

Sezione Nord.
Furono continuate fino alla fine di giugno, le coltivazioni per tagli discendenti in direzione, specialmente fra i livelli -56 e -76 s/m.
A questa epoca un incendio obbligò ad isolare la zona O della sezione. Continuarono poi alcune coltivazioni nella zona E e si iniziò l'approfondimento del pozzo n. 6, che dal livello -31 avrebbe dovuto raggiungere il livello -56, fino al 12 agosto, giorno in cui accadde il gravissimo infortunio di cui si parla nella parte generale della relazione, dovuto ad una sacca d'acqua incontrata ad un avanzamento in prossimità del pozzo N al livello -46.
(Vedi disgrazie prima del '54).
Solo ai primi di dicembre si riuscì a ricuperare la salma, dell'ultima vittima dopo un penoso lavoro di ripresa delle gallerie e dei cantieri.
Successivamente si procedé all'infangamento della sezione fino al livello -49, e ciò per soffocare vari incendi che ostacolavano i lavori.
Verso i primi di settembre, per supplire alla mancata produzione della sezione N, fu ripresa la vecchia sezione n. 4 o di S. Feriolo Nuovo, a N del Pozzo Ribolla N, e da vari anni abbandonata. Si tracciò un primo livello alla quota 30 s/m mettendo in efficienza il servizio di estrazione attraverso la discenderia n. 6 collegata col livello 19 s/m.
Le coltivazioni giunsero al livello 26 s/m, per fette orizzontali discendenti, in parte con ripiena, in parte con franamento del tetto.

Sezione Sud.
Mentre proseguirono le coltivazioni di esaurimento nella zona del pozzo 3, fra i livelli -138 e -154, si portò a buon punto il tracciamento di una nuova galleria di carreggio fuori strato, a letto del banco al livello -154, ciò che permetterà più facilmente, che per il passato, l'isolamento di eventuali incendi.
Le coltivazioni di esaurimento furono in gran parte eseguite per fette orizzontali di circa 2 metri di altezza, con ripiena, prese per tagli in traverso.
Nella zona del pozzo 2, che era stata abbandonata dal 1930, fu ripreso ed iniziato l'avanzamento verso N del livello -154, e si eseguirono coltivazioni di esaurimento fra i livelli -154 e -166.
La produzione di lignite commerciabile, si mantenne fino all'ottobre fra le 2200 e 3000 tonnellate mensili; aumentò poi notevolmente in novembre, e più ancora in dicembre raggiungendo circa 5600 tonnellate.
Per preparare la ripresa di lavori si iniziò l'abbassamento delle acque, mediante eduzione dal Pozzo Cortese.
Fu intrapresa una rete di sondaggi, per accertare la consistenza del giacimento in profondità.
Due di essi, nella zona N, distanti fra loro circa 370 metri, furono portati a termine durante l'anno; essi, iniziati rispettivamente alle quote 52,65 e 49,26 s/m., incontrarono il banco alle quote -244 e -266,55; le potenze verticali del banco risultarono di m 12 e di m 6 rispettivamente.

Miniera Poggio alla Foglia.

Eredi E. Malfatti e ing. G. Bortolani.
Furono continuate coltivazioni di esaurimento al di sopra del livello 40 s/m.
Dal piano inclinato di estrazione, ridotto ad un tratto unico riattivando fino a giorno quello interno, furono tracciati due nuovi livelli a quote 35 e 33,50 s/m; dello sviluppo di circa m 90 ognuno; nella zona SO si iniziarono coltivazioni in ritirata per tali due livelli.
All'avanzamento N del livello 33,50 si ebbe, per la prima volta, una manifestazione di grisou, per cui fu prescritto l'uso generale di lampade di sicurezza.


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